La postura e l’educazione respiratoria
La cultura occidentale riconosce nel controllo della respirazione il raggiungimento e il mantenimento dell’equilibrio psico-fisico permettendogli una migliore concentrazione, mentre la cultura orientale trova il controllo respiratorio porti ad un maggior dominio, da parte dell’uomo, del proprio corpo e delle proprie emozioni, inoltre gli attribuisce la capacità di concentrare l’energia vitale, detta prana, nei punti dove il corpo ne necessitasse.
L’educazione respiratoria va ad incidere su diversi aspetti della persona, infatti esiste una stretta relazione tra vita psico-affettiva, respirazione e postura del rachide, l’esistenza di una relazione funzionale tra centro respiratorio e certe parti corticali e su-corticali del cervello provata in modo indiscutibile, tutti i deviati del rachide presentano una insufficienza respiratoria.
Studi sull’asfissia hanno evidenziato come la respirazione sia influenzata dal sistema nervoso, la carenza di ossigeno infatti porta alla perdita di coscienza, alla perdita della sensibilità e all’apparizione delle convulsioni.
Per ben capire l’intervento terapeutico da adottare è fondamentale accennare prima alla fisiologia degli atti respiratori.
La respirazione è essenzialmente un evento di natura riflessa (innervazione vegetativa) che però possiede una innervazione di tipo volontario, questo ha permesso di agire con esercizi psicomotori migliorandone la respirazione.
È infatti risaputo che attraverso una educazione di controllo respiratorio è possibile regolare la frequenza e la profondità degli atti.
Occorre lavorare sulla presa di coscienza e l’acquisizione di comportamenti, posture ed esercizi che richiedano l’intervento della volontà cosciente e non pura imitazione del gesto, affinché si possa automatizzarli e renderli permanenti.
Anatomicamente la gabbia toracica è una struttura semimobile composta dal rachide dorsale, le coste, lo sterno.
Le coste hanno una disposizione obliqua con orientamento che va dall’alto verso il basso e da dietro verso l’avanti, l’asse del movimento della costa passa per l’articolazione costo-vertebrale (tra testa della costa, disco intervertebrale, corpo della vertebra sopra e sottostante) e per l’articolazione costo trasversaria (le tuberosità costale e apofisi trasversa della vertebra sottostante).
Avendo le coste un aumento di obliquità dalle prime alle ultime, durante l’inspirazione le prime coste provocano l’aumento del diametro sagittale, mentre le ultime provocano l’aumento del diametro trasversale del torace.
È utile ricordare che l’inspirazione forzata eleva le coste le quali tendono a raddrizzare la colonna dorsale.